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Scanzano SS Salvatore

NAPOLI PROVINCIA

IL SS. SALVATORE IN SCANZANO


Un ritorno dell'artista a Scanzano dopo i lavori nel menzionato Tempio del Cuore di Gesù e dell'Addolorata. Si tratta della Parrocchia del SS. Salvatore per quadri e progetti commissionatigli dal Parroco Palmigiano. Il Periodico Napoletano "La Croce" del 19 Settembre 1915, in occasione della Consacrazione della Parrocchia del SS. Salvatore, scrisse: "Tele, decorazioni, marmi, ori, bronzi, sono stati adoperati con arte insuperabile dal Prof. Galloppi, la cui valentia non si discute

Ma più esauriente d'ogni descrizione dei lavori, mi sembra il contratto stipulato fra detto Parroco dell'epoca e il Galloppi; contratto gentilmente concesso in lettura dal Rev.do Parroco Luigi Rispoli, grazie a sue diligenti ricerche d'Archivio. Ecco l'essenziale di detto documento, con qualche significativo particolare.
Il Galloppi riceve incarico di decorare l'intera volta della “grande navata" del SS. Salvatore in Scanzano, con quattro copie: L'apparizione della Croce a Costantino del Raffaello - Il trionfo della Religione di Rubens - Il trionfo dell'Eucaristia di V. Monti - I quattro Evangelisti del Domenichino, come nella Chiesa di S. Andrea della Valle in Roma.
Composizioni originali del Galloppi: un gran quadro sempre nella navata suddetta, uno per la cantoria richiamando i soggetti da lui già dipinti nella menzionata Chiesa del Gesù perchè molto ammirati, o pure rappresentazione delle Virtù, secondo come il pittore ritiene opportuno. Decorazioni, putti, fregi, come si può immaginare, numerosi.
L'art. 3 del documento dice: "Tutti gli indicati lavori sono contrattati a cottimo chiuso per la somma di lire 2600 (Duemilaseicento)"
Inoltre si stabiliscono i lavori per la Cappella di S. Michele. Nelle lunette si dipingeranno gli altri Arcangeli, due quadri nei "soprapporti" e altro.
Gli art. 5 e 6 dicono: "Questi secondi lavori della Cappella sono contrattati pure a cottimo chiuso per lire 700 (Settecento) da ambo le parti accettato. Il Prof. Galloppi presterà inoltre tutta la sua diligente direzione agli artefici che eseguiranno le decorazioni dei pilastri, fornendo ad essi i cartoni e i disegni e ciò è pure compreso nel cottimo suddetto".
Indi si chiede all'artista l'impegno di completare nel termine di quattro mesi tutto quanto descritto, mentre il Parroco si obbliga di mettere a disposizione del pittore una stanza arredata per sua residenza nel periodo di tempo suddetto. Gli anditi e i ponti di servizio fatti e modificati "a giudizio del Professor Galloppi". Infine è scritto che a chiarimento di quanto precede per le indicazioni di figure e disegni, al pittore "non è fatto vincolo alla sua giusta libertà artistica", concludendo che il lavoro (sempre parole del documento) "va affidato alla riconosciuta competenza artistica di esso Prof. Galloppi".
Sottoscritto da ambo le parti, Parroco G. Palmigiano - V. Galloppi, in questo giorno venticinque Aprile 1914 in Napoli.
Oggi, purtroppo, queste opere toccate dall'umidità si presentano in condizioni "alquanto precarie  nota il menzionato Rev.do Rispoli, che aggiunge: "Certo a noi incombe il dovere di conservare all'ammirazione dei posteri tali magnifiche opere; ma ne avremo la capacità, sia nel reperire i fondi, sia nel trovare gli artisti del calibro di Galloppi, per riportare allo splendore originale le pitture e le decorazioni"?




Epifania 1915


Nozze di Cana 1915


Visione di Costantino 1915


Autoritratto:
particolare della Visione di Costantino



Le foto sono state realizzate da Nicola d'Aniello



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